Nota. Il trend di un sondaggio è errato.
lunedì 17 novembre 2008
sabato 1 marzo 2008
Sondaggi
In fondo a questa pagina web sono stati raccolti alcuni sondaggi che hanno come oggetto la didattica vista come:
Pubblicato da 3agv2004 alle sabato, marzo 01, 2008 1 commenti
mercoledì 14 novembre 2007
Il blog visto come strumento di integrazione didattica a disposizione dell'allievo
Blog, questo sconosciuto.
In sintesi.
Le sezioni di questo FourierBlog mettono in luce:
1) l'approdo al costruttivismo, il tipo di didattica operata dal docente;
2) le lezioni sull'analisi di Fourier, la molteplicità di mezzi a disposizione degli allievi per affrontare un argomento ostico del loro curricolo: la disposizione finale risente delle richieste fatte dagli allievi durante tutto il periodo, un po più di un mese, in merito ai contenuti delle lezioni tenute dal docente: il link Commenti di questa sezione rappresenta un riassunto di quelle domande esclusivamente legate ad aspetti riguardanti l'analisi di Fourier;
3) la valutazione autentica, il metodo valutativo, tema molto caro agli allievi, incentrato a valutare il percorso di apprendimento di ogni allievo e non le singole prestazioni.
4) più canali di comunicazione con gli allievi, è proprio qui che il blog va a colmare quelle lacune insite in un buon rapporto docente-allievo, che va a tutto a favore dell'allievo.....
5) il blog in classe: che cosa ne pensano gli allievi, allestimento di un blog molto rudimentale, all'interno di una rete intranet inesistente, per poter mettere a proprio agio gli studenti nel ricercare solo ciò di cui solo loro sanno essere necessario per completare l'apprendimento sull'analisi di Fourier; il link Commenti di questa sezione riporta alcuni passi significativi della comunicazione docente/allievo mediata dall'elaboratore elettronico: per qualche studente è molto importante non sentirsi sotto tiro del docente fino al momento in cui pensa di non essere preparato, per qualche altro è importante essere libero di decidere come e quando e con che cosa imparare; da non dimenticare che tutti, all'unisono, sono abili nel trovare degli espedienti per ritardare la quantità di nozioni da apprendere: dai commenti postati, la richiesta al docente di ripetere le modalità della valutazione di quanto hanno appreso viene tamponata con il podcasting delle note informative delle modalità di valutazione, podcasting inteso qui, un documento audio scaricabile e ascoltabile ogniqualvolta lo studente sentisse la necessità di rivedere come verrà valutato e, di conseguenza, prepararsi in funzione dei parametri definiti nella rubric.
Pubblicato da 3agv2004 alle mercoledì, novembre 14, 2007 3 commenti
Etichette: blog elettronica, Fourier, media nella didattica, podcast nella didattica
martedì 30 ottobre 2007
Il blog in classe: che cosa ne pensano gli allievi
Il blog tra libri, strumentazione di laboratorio, compiti in classe, verifiche.
Gli studenti sono, quasi tutti, in possesso di una connessione internet; utilizzata soprattutto per chattare o per ricercare quelle notizie presenti sui giornali ove i video non possono trovare posto e le immagini non sono a colori.
Diversamente da quanto avveniva qualche decennio fa, quando i giornali cominciavano a trovare posto tra gli studenti avviati verso la maturità come status symbol di un individuo non più adolescente bensì in procinto di entrare nella società lavorativa, grazie a un percorso di istruzione scolastica che gli aveva trasmesso le conoscenze utili a sentirsi parte integrante del mondo degli adulti e capace, potenzialmente, di confrontarsi nel contesto in cui viveva, oggi anche la televisione ha perso il suo fascino tra i giovani, al pari delle produzioni cinematografiche culturali così come l'elaboratore elettronico come mezzo per gestire il sapere. Quest'ultimo pare, almeno per ciò che il qui scrivente ha avuto modo di osservare, avere scarsa considerazione tra gli studenti, se viene veicolato da libri di testo, interrogazioni e prove di laboratorio che vertono su esempi didattici senza una apparente implicazione di reale utilità extra-scolastica; inoltre, l'interazione docente-allievo non va oltre le due domande durante la spiegazione in classe di un argomento, interessante o meno che sia.
La novità di un secondo docente aveva stimolato gli allievi: quaderni sul banco per prendere appunti, ridottissimo numero di allievi che parlano durante la spiegazione, facce attente (del tipo, chissà dove vuole arrivare questo qua), un'attenzione che sfiora più di un'ora, le prime domande di chiarimento. La situazione creatasi non va oltre le prime tre lezioni: le nozioni sono tante e gli strumenti matematici a disposizione non sono in grado, a causa della interdisciplinarità mancata nello stilare, da parte del Ministero dell'Istruzione, i programmi delle materie di insegnamento per le scuole superiori tecniche e professionali.
L'utilizzo dell'elaboratore elettronico per sopperire ai formalismi matematici è una prima scappatoia: si attira l'attenzione per un paio di settimane. Poi, il confronto in laboratorio tra i risultati dello strumento software utilizzato e delle misure effettuate sul circuito reale è un'altra scappatoia, per altre due settimane, per vedere se riescono a fissare i concetti esposti nelle lezioni teoriche.
L'interazione non è come il docente vorrebbe, perché, in realtà, si viene chiamati solo in caso di reale necessità: il circuito non funziona, il simulatore software, per loro, sembra fornire risultati a caso e la conseguenza è che si sentono bloccati e non possono completare il report assegnato come prova di laboratorio valida come voto, positivo, da scrivere sul registro. La finalità per il docente non è quella di ottenere un voto sul registro, bensì quella di appurare l'acquisizione dei concetti stimolando l'allievo a darne una propria rielaborazione: se fosse negativa, allora, al brutto voto sul registro si sostituirebbe l'attuazione di corsi di recupero e sportelli e anche la messa a punto di un qualche progetto semplice per rinforzare quei pochi concetti sopravvissuti.
E' anche vero che la lezione, così come viene impostata nei libri di testo, peraltro ottima, risente di questa situazione di apprendimento diversificato tra gli allievi, e non potrebbe essere diversamente; il docente, quindi, non è più libero di trasmettere informazioni in completa autonomia, dovendo raccordarsi alla situazione che si viene a creare: ne risente anche la sua professionalità e, di conseguenza, la qualità dell'apprendimento dei suoi allievi.
L'esperimento creato, in accordo con il titolare dell'insegnamento della scuola superiore e l'aiuto del tecnico di laboratorio responsabile della rete di computer dell'aula adibita a laboratorio, vede, tra mille difficoltà, la nascita di una sorta di blog, che all'inizio contiene solo il materiale trasmesso effettivamente a lezione dal docente non titolare. Questi si limita a dare informazioni frammentarie e poco relazionate tra loro agli allievi sull'argomento oggetto della lezione: tanto, gli studenti sono tabula rasa su argomenti che ancora non conoscono; a questo punto, viene preparato un report di laboratorio di poco diverso da quello precedente: la novità è che non hanno i mezzi per completarlo dato che appositamente a lezione si è sorvolato su quegli argomenti a cui gli studenti hanno mostrato scarsa considerazione e attenzione.
Le reazioni non sono tardate a venire: gli studenti si accorgono che non hanno le informazioni necessarie a completare positivamente il report di laboratorio e rinfacciano alla loro maniera che non gli sono state date. La risposta che gli viene data è: "Rileggetevi le lezioni che trovate nella cartella condivisa dai vostri pc, chiedendo in modo anonimo ciò di cui avete bisogno e lasciando commenti vari su ciò che vi è stato spiegato".
La fortuna è che ciò viene richiesto dagli studenti bene o male non è molto variegato, per cui operativamente il lavoro del docente, in questo strano blog, non ha dovuto rispondere a tutti indistintamente, ma raggruppando le domande tra loro simili. Il risultato, (vedi Le lezioni sull'analisi di Fourier), è la ricomposizione di tutti gli argomenti propri della lezione, così come originariamente era stata pensata a tavolino dal docente , grazie alla elaborazione personalizzata degli studenti e non imposta/impostata dal docente stesso.
Pubblicato da 3agv2004 alle martedì, ottobre 30, 2007 0 commenti
Etichette: blog nella didattica, blog per la didattica, dispense elettronica, interazione docente/allievo
sabato 27 ottobre 2007
Più canali di comunicazione con gli allievi
L'utilità di un BLOG nel processo di apprendimento
L'impiego dell'elaboratore elettronico in un sistema multimediale trova la sua giustificazione se si intende utilizzare il blog come rinforzo dell'apprendimento; l'elaboratore elettronico è il mezzo per leggere un blog e, di conseguenza, interagire con esso.
L'elaboratore elettronico è il mezzo più idoneo perché è l'amico più fidato dell'adolescente; utilizza internet, che è l'ambiente ritenuto più gettonato quando occorre reperire informazioni tra le più disparate; permette di restare anonimi, caratteristica che probabilmente potrebbe essere sfruttata a vantaggio dell'instaurarsi del processo comunicativo, al di fuori delle mura scolastiche ove il docente non è più presente; ''rende possibile l'attivazione dei processi mentali di una persona, fatte salve le motivazioni e le intenzioni di chi apprende'' (A.Calvani).
Quello che si è abbozzato in questo blog vuol essere una sintesi di tutto questo processo: l'instaurarsi di un nuovo mezzo di comunicazione interattiva tra docente e allievo volto a rafforzare quanto appreso a lezione, come sussidio al libro di testo, soprattutto quando questo viene utilizzato dal docente a mò di manuale; un nuovo canale comunicativo non utilizzato a scopi scolastici dall'allievo ma solo nel sociale, al pari di chat e forum.
L'insegnamento ''Multimedialità'' ha messo in luce questo aspetto di utilizzo del blog.
Fourier blog
Gli allievi delle superiori ad indirizzo elettronica e telecomunicazioni iniziano l'anno scolastico affrontando l'argomento della rappresentazione di una generica funzione, avente determinate proprietà, espressa nel dominio del tempo mediante serie e trasformata di Fourier: la complicazione è che questo argomento, a torto considerato ostico, è il primo dopo le lunghe vacanze appena trascorse.
Il blog permette di superare gli ambienti trogloditi delle scuole, ove al massimo esiste la cosiddetta ''aula multimediale'' (un proiettore di lucidi, un personal computer dotato di lettore dvd per la proiezione di documentari su uno schermo ma non su ognuno dei monitor dei personal computer per banco di questa aula ''attrezzata tecnologicamente'', un lettore VHS) ma è negata al docente la possibilità di utilizzare presentazioni multimediali in classe, anche se questi si equipaggiasse di un proprio notebook (figuriamoci se la scuola pensasse a dotare i docenti di un notebook a fini didattici!).
L'idea di poter coinvolgere attivamente gli allievi non risiede nel presentare nuovamente la stessa tiritera della lezione tenuta in classe: gli allievi l'hanno già vista e probabilmente già accantonata, sperando che non sia oggetto di compiti futuri. Bensì, consiste A) nel ripresentare in una nuova veste gli stessi contenuti, allargati anche ad altre modalità di esposizione operate da altri docenti (vedi i link che puntano all'esterno di questa pagina), B) nell'offrire nuove applicazioni della teoria oggetto della lezione in classe, puntando a formulare diversamente le nozioni acquisite in altri ambiti disciplinari, riviste sotto la teoria della serie e della trasformata di Fourier.
Soprattutto, il blog permette agli studenti di interagire postando commenti: il rivedere sotto altra veste la lezione, gli esempi, le applicazioni deve incuriosire l'allievo a tal punto da spingerlo ad inviare, senza remora alcuna, al docente domande di chiarimento, risposte a quesiti/esercizi presenti nel blog. Un esempio di comunicazione pseudo-interattiva la si può derivare dal blog ''SPICE practice & electrical circuits theory bouncing''. L'argomento che viene esposto nel blog è caratterizzato da alcune parole chiave, o keywords, o categorie a cui l'argomento si richiama; ebbene, in questo, tra le tante, vi è la parola chiave Elettrotecnica, ovvero visualizza tutti gli articoli di Elettrotecnica: un click su questa categoria porta l'utente in una pagina web che raccoglie tutti gli articoli pertinenti alla categoria Elettrotecnica; tra questi, ci si imbatte in Elettrotecnica: in questa pagina, è evidente una sorta di comunicazione tra due persone sulla tematica dell'utilità dell'insegnamento di elettrotecnica per i laureati in informatica: lo stesso tipo di comunicazione alternativa che ci si augura intervenga anche tra docente e allievo, per superare le intrinseche paure a fare domande in classe, ove ''Non ho capito'' non può essere ripetuto più di una volta....
Pubblicato da 3agv2004 alle sabato, ottobre 27, 2007 0 commenti
Etichette: apprendimento, blog elettronica, blog nella didattica
venerdì 12 ottobre 2007
Valutazione autentica
La valutazione si sviluppa in tre passi:
1) Fourier Lab Report, suddiviso in tre momenti: a) SPICE Simulation Utilization Report, b) Hardware Experience Report e c) Eventuale integrazione/approfondimento alla lavagna;
2) Discussione alla lavagna;
3) Compito scritto semi-tradizionale.
Per il Fourier Lab Report e la Discussione alla lavagna il docente tirocinante ha individuato quali indicatori devono essere utilizzati, indicatori che necessariamente non saranno i medesimi in entrambe le prove. Gli indicatori non rimarranno nascosti agli allievi che, in questo modo, potranno conoscere come verranno valutati, ricevendo una ''rubric'' per ognuno dei due momenti di valutazione delle loro prestazioni.
Occorre far notare che il tempo a disposizione del professore tirocinante non è sufficiente a conoscere la classe per poter interagire a tal punto da interloquire con gli allievi per la messa in opera della rubric più attinente al successo degli stessi nelle prestazioni richieste. E' stato fatto un tentativo, peraltro con successo, per abbreviare il tempo normalmente richiesto per conoscere la classe: "Conoscere la classe e lo studente" di A.B.Vincenzi, edito da Erickson, 2005, attraverso l'utilizzo di un questionario pedagogico (presente a pagina 18 del documento pdf di questo link), per mettere in luce l'atteggiamento degli allievi verso l'impegno scolastico e lo studio, che se scarso incide profondamente in vari livelli sugli insegnanti. In collaborazione diretta con l'autore, ho ricavato alcuni elementi rappresentativi della classe in riferimento al loro impegno nello studio scolastico. Accertato lo scarso impegno allo studio da parte della classe tramite la compilazione del questionario 'impegno', i cui risultati hanno accertato addirittura la non utilizzabilità degli stessi, la programmazione didattica del docente tirocinante, in previsione per l'inizio di questo anno scolastico 2007/2008, doveva contenere, o, almeno, farsi carico di progettare strategie di intervento, considerando la difficoltà (presunta, apparente) di apprendimento, mostrata dagli allievi attraverso il questionario, come un campanello di allarme: attenzione, gli allievi per le difficoltà di apprendimento mostrate a causa del probabile scarso impegno allo studio vanno seguiti come ragazzi con bisogni educativi speciali, "Fare differenze. Indicatori per l’inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali", F.Dovigo, edito da Erickson, 2007; l'indicatore è capire se gli allievi ricercano significato in ciò che fanno nella realtà che li circonda, piuttosto che conformarsi alla realtà in cui operano, facendo loro capire che non necessariamente devono acquisire quelle conoscenze che risultino aderenti alla realtà esterna per poter essere considerate utili e praticabili, come dimostra la solita frase che scatta ad ogni risultato negativo dei compiti: "Proffeeee.... ma che cosa ci spiega se la realtà che conosciamo attraverso i summer jobs non se ne fa niente di questa roba?".
Prima prova. I tratti distintivi per il Fourier Lab Report sono: 1) Disegni/Grafici, 2) Concetti tecnico/scientifici, 3) Dati, 4) Elementi costituenti il report. Per i primi, i livelli da Disastro a Ottimo/Distinto prevedono: i) disegni e grafici approssimativi e pieni di correzioni, a poco accurati e presenti solo perché richiesti nel report, a grafici ben etichettati e chiari, a chari-accurati-unità di misura corrette-chiarificatori dell'esperimento; per i secondi, i livelli vanno da parti assenti per non aver capito i concetti, a limitata comprensione con replica della lezione operata dal docente in classe, a comprensione buona per gli aspetti presenti nel report, a approfondimenti in tutti gli aspetti del report con rielaborazioni personali accurate; per i terzi, da copia & incolla di dati direttamente nel report senza citare la fonte, ad assenza di spiegazione di dati scritti nel report, alla utilizzazione corretta ed esauriente di tutti i dati della simulazione s/w comprensiva anche di una rielaborazione personale; infine, per il quarto tratto, i livelli spaziano da assenza di elementi richiesti e non correttamente esposti, ad assenza di alcune parti che rivela che la finalità del report non è stata compresa, a presenza di tutti gli elementi richiesti senza l'identificazione degli obiettivi dell'esperimento, a presenza di tutti gli elementi con commenti propri ben esposti che chiarisono la comprensione dell'esperimento. Anche il numero di domande al docente durante la prova di laboratorio costituisce un indicatore, nel senso che comunque si darà modo ad ogni gruppo di chiedere spiegazioni al docente per la compilazione del report (il Lab Report ha anche la finalità di continuare a spiegare agli allievi gli argomenti precedentemente esposti) e di terminare la prova, ma, nel contempo, di privilegiare con un bonus coloro che, avendo acquisito in maniera sufficiente o ottimale gli argomenti su Fourier, non hanno fatto uso di eventuali domande al docente durante la prova di laboratorio. Non si è fatto uso dell'indicatore cooperative learning anche se le esperienze di laboratorio sono normalmente affrontate a gruppi di tre persone per ogni banco: il gruppo ha sempre mostrato in qualsiasi occasione di scambiarsi opinioni, di proporre la propria visione agli altri compagni, di suddividersi i compiti (chi compila il report, chi lancia le simulazioni software, chi consulta gli appunti, ...); questo indicatore non differenzia sostanzialmente le prestazioni dei ragazzi.
La Terza prova rappresenta un compito scritto semi-tradizionale, nel senso che non verrà limitato alla soluzione di esercizi riguardanti la materia in oggetto, bensì comprensivo di domande aperte, domande da questionario a scelta multipla, domande da questionario a risposta multipla, esercizi numerici tale da poter essere affrontati con successo anche senza l'ausilio di una calcolatrice.
Pubblicato da 3agv2004 alle venerdì, ottobre 12, 2007 1 commenti
Etichette: Authentic Assessment, Constructivism, Rubric, scores
martedì 9 ottobre 2007
Le lezioni sull'analisi di Fourier
La scelta metodologica principe, almeno nella primissima fase e limitatamente a questa, è il riversamento delle conoscenze, assistita dalle dispense preparate dal docente tirocinante.
Bisogna comunque ribadire che, data la complessità dell'argomento da affrontare e la notevole importanza nelle telecomunicazioni, primissima non significa breve e che la rivisitazione degli argomenti esposti, ora bagaglio di ciascun allievo, da parte degli allievi stessi, ai quali sarà richiesto di conferire in tre momenti differenti di espressione, laboratorio - lavagna - compito scritto, potrà avvenire solo dopo questa fase iniziale. Altresì, la molteplicità di tipologie, messe in atto per valutare le prestazioni degli allievi, hanno anche un secondo fine: capire quale tipo di canale fa sentire a proprio agio l'allievo quando gli è richiesto di conferire, discutere, esaminare e applicare concretamente i contenuti dell'argomento oggetto della valutazione.
Cenni biografici su J.B.Fourier
Jean Baptiste Joseph Fourier, matematico francese, nato nel 1768 ad Auxerre, e morto a Parigi nel 1830.
Professore di analisi algebrica e calcolo infinitesimale all'ècole Polytéchnique, partecipò alla spedizione in Egitto al seguito di Napoleone.
Alla caduta dell'impero fu ammesso all'Accademia delle Scienze di Parigi di cui divenne, nel 1822, segretario per le scienze matematiche.
Scrisse la teoria analitica del calore, opera concernente lo studio della trasmissione del calore e la soluzione dei problemi matematici relativi.
Per superare le critiche dei suoi contraddittori circa il rigore di certi procedimenti usati, dovette intraprendere ricerche parallele di analisi infinitesimale algebrica, elaborando nuovi strumenti matematici quali il metodo di rappresentazione delle funzioni periodiche tramite serie trigonometriche (serie di Fourier).
Pubblicato da 3agv2004 alle martedì, ottobre 09, 2007 14 commenti
Etichette: fasori, Fourier, lezioni di telecomunicazioni, numeri complessi, serie di Fourier, SPICE