sabato 27 ottobre 2007

Più canali di comunicazione con gli allievi

Le lezioni tenute in classe non sono molto dissimili da quelle di venti o trent'anni fa: il docente parla dell'argomento e gli allievi vengono invitati a ripassare l'argomento ed eventualmente ad approfondirlo sul libro a casa. Si veda il capitolo 5, ''Valutazione dell'apprendimento'' alla sezione 5.1, pagina 81, dell'elaborato "Didattica costruttivista: un percorso didattico ad hoc", di G.Voglino, nell'insegnamento di Metodologie e Didattiche tenuto dal Prof. F.Dovigo.
Data per scontata la volontà dell'allievo a farsi da autodidatta leggendo il libro di testo a casa, la lezione come semplice ripetizione dei contenuto dello stesso libro di testo, anche se l'argomento è sconosciuto ai più, è di per sé superflua, laddove il libro rappresenta un manuale di pronto intervento a cui l'allievo potrà accedere perché implicitamente questi è supposto essere autosufficiente, mentre la lezione arricchita di elementi divagativi, che supporremo essere improntati per così dire ad applicazioni presenti nella futura realtà lavorativa/sociale dell'allievo, estranei al processo elaborativo compiuto da ogni studente nelle lezioni a casa sul libro di testo, è di per sé addirittura uno spreco di tempo, dal momento che qualsiasi comunicazione trasferita agli allievi è rielaborata personalmente e individualmente tanto che ognuno, in seguito, ne avrà una propria versione interpretativa, da trasferire indietro al docente.
Il riversamento, quindi, dei contenuti della lezione necessiterà di una fase di acquisizione, che non è coincidente con la lezione tenuta in classe, e di una seconda fase elaborativa, o sul libro di testo a casa o in laboratorio ove il docente assume il ruolo di guida per le scoperte che l'allievo dovrà fare da solo, facendosi aiutare dagli altri, confrontando i propri risultati con gli altri e, magari, correggendosi. La valutazione non può costituire il momento dell'accertamento se queste due fasi non sono ancora avvenute nell'allievo, pena l'attribuzione di un voto totalmente negativo che, sotto queste condizioni, non rispecchia la realtà oggettiva delle conoscenze e delle abilità possedute dell'allievo all'interno del mondo scolastico.
Un ambiente multimediale (l'elaboratore elettronico, attenzione, non è l'incipit di un ambiente multimediale, può essere uno di una pluralità di strumenti e può non farte parte), per propria costituzione, i) ha una serie di strumenti, anche simbolici, disponibili, ii) è sede di flessibilità per permettere agevolmente ii-a) l'integrazione tra i vari mezzi utilizzati e l'adattabilità in funzione di inclinazioni e ii-b)motivazioni personali.
L'utilità di un BLOG nel processo di apprendimento
Durante e alla fine della lezione tenuta in classe viene sempre chiesto agli allievi se i contenuti sono stati trasmessi con chiarezza, di fare domande se qualcosa non fosse stato chiaro, se sono stati così attenti da prendere tutti gli appunti necessari alla comprensione dei contenuti appena esposti; la risposta è prevalentemente un ''sì'' ... fino al crash del primo compito in classe.
L'impiego dell'elaboratore elettronico in un sistema multimediale trova la sua giustificazione se si intende utilizzare il blog come rinforzo dell'apprendimento; l'elaboratore elettronico è il mezzo per leggere un blog e, di conseguenza, interagire con esso.
Come sfrutta il docente la potenzialità di un blog?
Assodato che 1) gli allievi rispondono solo se hanno già in sé i contenuti relativi alla lezione in classe e hanno già avuto modo di cimentarsi o in laboratorio o, peggio, in un compito in classe (magari, appresi in altri insegnamenti correlati), e che 2) non vi saranno, se non in condizioni particolarmente vantaggiose, momenti di recupero della lezione in oggetto, l'intento è quello di mettere a disposizione degli allievi uno strumento che li spinga ad interagire.
L'elaboratore elettronico è il mezzo più idoneo perché è l'amico più fidato dell'adolescente; utilizza internet, che è l'ambiente ritenuto più gettonato quando occorre reperire informazioni tra le più disparate; permette di restare anonimi, caratteristica che probabilmente potrebbe essere sfruttata a vantaggio dell'instaurarsi del processo comunicativo, al di fuori delle mura scolastiche ove il docente non è più presente; ''rende possibile l'attivazione dei processi mentali di una persona, fatte salve le motivazioni e le intenzioni di chi apprende'' (A.Calvani).
Quello che si è abbozzato in questo blog vuol essere una sintesi di tutto questo processo: l'instaurarsi di un nuovo mezzo di comunicazione interattiva tra docente e allievo volto a rafforzare quanto appreso a lezione, come sussidio al libro di testo, soprattutto quando questo viene utilizzato dal docente a mò di manuale; un nuovo canale comunicativo non utilizzato a scopi scolastici dall'allievo ma solo nel sociale, al pari di chat e forum.
L'insegnamento ''Multimedialità'' ha messo in luce questo aspetto di utilizzo del blog.
Fourier blog
Gli allievi delle superiori ad indirizzo elettronica e telecomunicazioni iniziano l'anno scolastico affrontando l'argomento della rappresentazione di una generica funzione, avente determinate proprietà, espressa nel dominio del tempo mediante serie e trasformata di Fourier: la complicazione è che questo argomento, a torto considerato ostico, è il primo dopo le lunghe vacanze appena trascorse.
Il blog permette di superare gli ambienti trogloditi delle scuole, ove al massimo esiste la cosiddetta ''aula multimediale'' (un proiettore di lucidi, un personal computer dotato di lettore dvd per la proiezione di documentari su uno schermo ma non su ognuno dei monitor dei personal computer per banco di questa aula ''attrezzata tecnologicamente'', un lettore VHS) ma è negata al docente la possibilità di utilizzare presentazioni multimediali in classe, anche se questi si equipaggiasse di un proprio notebook (figuriamoci se la scuola pensasse a dotare i docenti di un notebook a fini didattici!).
L'idea di poter coinvolgere attivamente gli allievi non risiede nel presentare nuovamente la stessa tiritera della lezione tenuta in classe: gli allievi l'hanno già vista e probabilmente già accantonata, sperando che non sia oggetto di compiti futuri. Bensì, consiste A) nel ripresentare in una nuova veste gli stessi contenuti, allargati anche ad altre modalità di esposizione operate da altri docenti (vedi i link che puntano all'esterno di questa pagina), B) nell'offrire nuove applicazioni della teoria oggetto della lezione in classe, puntando a formulare diversamente le nozioni acquisite in altri ambiti disciplinari, riviste sotto la teoria della serie e della trasformata di Fourier.
Soprattutto, il blog permette agli studenti di interagire postando commenti: il rivedere sotto altra veste la lezione, gli esempi, le applicazioni deve incuriosire l'allievo a tal punto da spingerlo ad inviare, senza remora alcuna, al docente domande di chiarimento, risposte a quesiti/esercizi presenti nel blog. Un esempio di comunicazione pseudo-interattiva la si può derivare dal blog ''SPICE practice & electrical circuits theory bouncing''. L'argomento che viene esposto nel blog è caratterizzato da alcune parole chiave, o keywords, o categorie a cui l'argomento si richiama; ebbene, in questo, tra le tante, vi è la parola chiave Elettrotecnica, ovvero visualizza tutti gli articoli di Elettrotecnica: un click su questa categoria porta l'utente in una pagina web che raccoglie tutti gli articoli pertinenti alla categoria Elettrotecnica; tra questi, ci si imbatte in Elettrotecnica: in questa pagina, è evidente una sorta di comunicazione tra due persone sulla tematica dell'utilità dell'insegnamento di elettrotecnica per i laureati in informatica: lo stesso tipo di comunicazione alternativa che ci si augura intervenga anche tra docente e allievo, per superare le intrinseche paure a fare domande in classe, ove ''Non ho capito'' non può essere ripetuto più di una volta....

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